Invasione vegetale


L’altro giorno inavvertitamente qualcuno, maneggiando tra le cose stipate sul pensile della cucina, fece cadere la busta dei fagioli che andarono rovinosamente a spargersi per tutta la stanza insinuandosi anche nei pertugi più inarrivabili. Inutile dire che quel qualcuno non fossi io ma la mia dolce consorte, anche perché l’unica cosa che faccio io in cucina è mangiare. O forse alle volte capita di lavare i piatti. La nostra arroganza però raggiunse in quell’occasione i limiti del parossismo perché fummo indotti a pensare, dopo una veloce sistemazione, di aver estirpato una volta per tutte il di certo disordine venutosi a creare nonché l’onda vegetale propagatasi all’interno del locale tutto sotto forma di fagiolo.

Ora non ricordo esattamente la tipologia di fagiolo incriminato ma non è importante a questo punto saperlo di per certo. Sta di fatto che i giorni successivi da parte nostra continuammo bel belli la nostra esistenza abituale affacendati come sempre nelle questioni inerenti la nostra sopravvivenza su questo pianeta ingnari del fatto che qualcuno o qualcosa invece aveva già posto le basi per la sua di sopravvivenza, mettendo radici in luoghi a noi inesplorati come può essere uno scolaposate. Dallo scolaposate infatti ora emergeva un getto verde, quasi fosse un piccolo ramo, lungo circa una quindicina di centimetri dal cui si scorgevano già le prime timide foglioline in via di formazione.

Emergeva tra le posate a scolare in posizione eretta quasi voler abbrancare l’aria attorno a sé. Dopo il primo stupore lo presi per una estremità e per un attimo lo tenni a penzoloni sotto lo sguardo stupito di tutti che si chiedevano da dove arrivava quell’ospite particolare. Già immaginavo mia figlia che avrebbe chiesto di tenerlo! Quasi fosse un gattino o una papera. L’unica cosa che riuscì a dire fu : ‘Ma che ci fa quest’intruso a casa nostra senza pagare l’affitto?!!

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Brutta?


Non capisco tutta questa costernazione e gran parlare in merito alla modella di Gucci. Forse mi sono perso qualcosa. Nel senso: tutti a interpretare e dire la propria su questa ragazza quando è già da una vita che tra gli stilisti esiste una vera e propria corrente estetica dedicata a modelle “brutte”. Sarà che il brutto è più intrigante e meno rassicurante del consueto canone ma in ogni caso basta solo fare una veloce googlata per vedere modelle anche più inquietanti aggirarsi per le passerelle. Qui invece pare che le cose inizino a esistere solo quando vengono catturate dall’attenzione dei social e date in pasto a quel gran tritacarne di opinioni che sono Facebook e affini …

Karaoke estremo!


Una sera io e famiglia ci ritrovammo in uno di quei bei localini pizza birra e Karaoke dove degli improbabili avventori ci immischiarono in una serata canora. Il luogo era visibilmente frequentato da impavidi interpreti dediti alla musica leggera italiana. Da Ranieri, Battisti e molti classiconi arrivando fino a Vasco Rossi. Anzi, riguardo a Vasco ce n’era uno che sapeva a memoria tutti i pezzi, non aveva bisogno nemmeno di seguire lo schermo e si atteggiava con movimenti pelvici e con il classico repertorio di movenze alla Blasco, con tanto di EEEEEEhhh!

Gli altri avventori evidentemente si conoscevano tutti quanti e c’era la sensazione di essere giunti in un luogo frequentato da ex-cantanti, musicisti ora allo sbando tanto che si lanciavano soffiate sui brani facendosi dediche a vicenda. I bimbi in sala si divertivano attorno ai tavoli correndo e cantando anche loro. Tra una birretta e un limoncino, non so come ma ad un certo punto qualcuno propose di buttare su’ il pezzo cardine di Frozen, All’alba sorgerò, che credo sia uno dei pezzi vocalmente più difficili in assoluto. Mia figlia alla vista di Elsa scattò subito in piedi come una molla destando l’attenzione dei presenti che girarono contemporaneamente la testa verso la nostra direzione. Fino a un attimo prima eravamo rimasti defilati nell’angolo buio dello stanzone ora mia figlia ci implorava di andare davanti al monitor a cantare una canzone non di certo adatta alle nostre minime abilità canore. Mi venne allora in mente Cameron Diaz protagonista di un Karaoke spregevole in una scena di non ricordo quale film.

Ovviamente io tatticamente delegai il tutto alla mamma rifiutandomi pure di alzarmi dal tavolo. Non sono il tipo che si fa avanti quando una cosa riesco a farla, figuriamoci in una situazione disperata come quella. Devo dire però che il duetto riuscì abbastanza bene, anche perché poi si trasformò in trio e poi in quartetto, finendo in un orgia canora che aveva dell’indefinito. Se non altro nel fatto di riunire più bimbi ed i loro genitori alla riuscita di un obbiettivo comune. A pensarci bene basta poco per essere sereni. Una birra, qualche strampalato, della musica e qualche marmocchio …