Incipit videoludens – Decimo movimento – Il Professore, la cometa


Ennesimo nuovo capitolo dedicato al mio ricco pantheon di improbabili esperienze con i più svariati conoscenti o amici che hanno colorato la mia infanzia ma non solo.

Protagonista di oggi è Tommaso. Un vicino di casa molto particolare che, oltre che essere un bambino con una certa cultura, era anche un vero tuttologo in qualsivoglia campo dello scibile umano. Suo padre era un noto dermatologo, dalle voci pareva fosse uno parecchio potente, in termini dermatologici intendo. Non da meno era il suo figliuolo così attento alle materie accademiche che seguiva con una solerzia davvero invidiabile, al contrario di me che ero un perditempo inveterato dedito per la maggior parte del pomeriggio ai giochi al computer. Sta di fatto che fossi oltremodo affascinato da questo compare e ogni occasione di cazzeggio era buona per provare a chiamarlo.

Fu lui che mi iniziò al tema delle comete. Non è che mi fosse molto chiaro all’epoca questo ambito particolare di cui lui invece pareva essere un vero drago. Mi risuonavano in testa tutti quegli affascinanti ed esotici nomi di cosmici sassi che viaggiano anni luce su e giù per le galassie. Schizzavano come saette da una parte all’altra del cosmo con mirabile stupore di noi poveri terrestri costretti al nostro misero pianetino. Poi un giorno Tommaso se ne uscì con la cometa di Halley. La cometa di Halley sarebbe stata visibile ai nostri sguardi in tutto il suo fulgore a un certo punto avremmo alzato gli sguardi per ammirarla in tutto il suo suggestivo sfarfallio. Ma solo ad una certa ora e un preciso punto della volta volta celeste. Perso questo istante la cometa di Halley sarebbe certo tornata ai suoi impenetrabili abissi cosmici. Un’occasione da non perdere tanto che per vederla la volta successiva si sarebbero dovuto attendere decenni, decenni interminabili in cui le nostre vite potevano uscirne irrimediabilmente mutate.

Magari aspettando e aspettando la nostra passione per le comete sarebbe scemata e tutto quello che allora aveva un sapore suggestivo si sarebbe trasformato in una mera cronaca di un arido sasso sparato a velocità assurda nello spazio. Credo che io e Tommaso fossimo così gasati dal passaggio della nostra cometa di Halley che al momento del passaggio della cometa di Halley vera ci dimenticammo di osservarla. Quel giorno è avvolto da una nebbia indistinta, anzi, mi pare che io e Tommaso nemmeno ci vedemmo in quell’occasione.

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