Incipit videoludens – Nono movimento – Piatti volanti


Quando io e l’amico truffaldino uscivamo di casa tutto poteva accadere in un lampo. Ma anche quando si stava a casa eravamo pericolosi, anzi quello pericoloso era lui. Io a 12 anni circa gli amici non è che me li scegliessi. C’era lui che tutto sommato era ben accetto dalla comunità di sgarrupati che orbitavano attorno alla scuola, al campetto e alla sala giochi. Lui era un uomo d’azione mentre io un semi-nerd nonché videogiocatore inveterato che però facevo ridere.

Insomma sta di fatto che arrivò per me il famigerato momento di dover imparare l’inglese. Un po perché mi serviva a scuola un po perché sapere una lingua in più all’epoca era vista come una soluzione a tutti i mali del mondo. Mia madre (santa donna) si fece coinvolgere in una micidiale serie enciclopedica a puntate dedicata ai più giovani con tanto di audiocassette. Tutta la faccenda attorno al piano didattico del corso era ben condita di elementi accattivanti. C’erano i due protagonisti ragazzini che facevano da “matadores” all’interno del fantastico mondo della lingua inglese con tanto di canzoncine, filastrocche e illustrazioni ad effetto. Nota dolente del tutto era il prezzo spropositato dell’opera per la quale mia madre aveva acceso un numero incalcolabile di rate in comodi bollettini postali.

Un giorno eravamo a casa io e l’amico terribile.Si accorse del nostro acquisto piuttosto impegnativo visto che avevamo collocato i volumi del corso in bella mostra sulla nostra grossa libreria. Senza un’attimo di esitazione girò la testa e disse rivolto a mia madre: “Ma non era meglio che ti compravi una bella pelliccia?!“. La mamma a quel puntò sghignazzò qualcosa ma non proseguì oltre cercando di lasciar cadere la cosa.

Passò un po di tempo e un giorno ci trovammo sempre a casa mia a giocare con il Commodore 64. Io ero esperto, il mago del Joystick e, padrone della situazione, stavo illustrandogli uno dei miei ultimi acquisti, rigorosamente da edicola. Lui non pareva particolarmente interessato ai titoli per cui io andavo pazzo e si rifugiava spesso in giochi più canonici tipo Bubble Bobble. Forse durante una crisi di noia mentre io ero impegnato allo schermo si alzò dalla sedia e prese in silenzio uno dei piatti decorativi in ceramica appesi alla parete del salotto. Poi di scatto mi disse: “… PRENDILO AL VOLO!”. Con la coda dell’occhio feci in tempo a vedere il suo movimento fulmineo mentre lanciava a mo’ di frisbee la preziosa stoviglia ma non fui così tanto agile a mollare il Joystick e girarmi per evitare il peggio.

Il piatto franò in terra sbriciolandosi in mille pezzettini con il suono di cose belle che si rompono. A quel punto il suo tono cambiò e vedendo entrare mia madre trafelata nella stanza emise un gemito strozzato non sapendo cosa inventare. “…Ma è LUI che non lo ha preso!“, osò aggiungere in mia presenza. Ero piuttosto a disagio ma subito dopo seguirono le inevitabili scuse da parte sua al cospetto di mamma durante le quali promise a mia madre di ripagare il danno. Sapevo che mia madre non l’avrebbe fatta passare liscia, ci teneva parecchio ai suoi piatti e intuivo che stesse cogitando qualcosa nell’intimo. Non tanto per il danno subito ma per essere sicura di impartire una lezione di responsabilità ad un ragazzino così molesto.

Ed infatti di li a poco se ne uscì con una punizione da girone dantesco! Propose all’amico in accordo con i suoi genitori di ripagarci il piatto, di cui mia madre in realtà misconosceva l’effettivo valore, tramite il pagamento di qualche bollettino postale dell’enciclopedia di inglese da poco acquistata. Una lezione anche in merito alla facile ironia che si era permesso di esprimere poco tempo prima. In fin dei conti, credo che poi in realtà abbia pagato solo una rata se non meno ma lezione di mia madre aveva sortito i suoi effetti rendendolo mansueto e affabile… almeno nei momenti in cui era dentro casa mia.

7 pensieri su “Incipit videoludens – Nono movimento – Piatti volanti

  1. Se ti può consolare non ebbi bisogno di un amico per distruggere uno dei quattro piatti decorativi appesi in cucina raffiguranti le quattro stagioni, che distrussi con una pallonata più o meno alla tua stessa età. 😛

  2. Ho fatto molti corsi auto-didattici di lingua inglese (audio cassette, VHS) e potrei anche stupirti: ho migliorato la conoscenza della lingua piu’ parlata al mondo.

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