Tutti in sella, la Domenica mattina


Quello che mi rode di più è farmi svegliare di soprassalto la Domenica mattina, quando una leggera brezza frizzantina del mattino accarezza i piedi rimasti fuori dalle coperte e accorgersi che nel parcheggio di sotto stanno organizzando un maledetta gita motoristica con tutti gli annessi e connessi.

Tutta gente di una certa età con i loro motopicchi casinisti del ’22 che pare di stare a LeMans, un polverone che Dio la manda invade il parcheggio, mi affaccio allora alla finestra e tra la coltre vedo il gruppo che fa scaldare i motori. Strabuzzo gli occhi, perchè li ho ancora in modalità notte, e vedo sti invasati con occhialoni da aviatore che, con il cavalletto tirato, gareggiano a suon di sgasate con il motore a folle. Mentre scaglio loro una maledizione dal Piano dell’Ombra il gruppetto finalmente parte per la loro fottuta destinazione.

Il drappello si diperde ma faccio in tempo a scorgere una vecchia vespa 125 anni ’80 bianca che mi fa venire in mente quella che un tempo appartenne anche a mio fratello. Lui la aveva rossa ed era un pezzo veramente da paninari tamarri. Quello che mi rode ancora di più è che il buon fratello la vendette per pochi spiccioli ad un nerd cretino e sottosviluppato che non sapeva manco dove fosse la pedalina di accensione. Ricordo il giorno che la diede via al mostro. Io pensavo che gli averi passasero di fratello in fratello, era accaduto così per i capi di abbigliamento.

Mia madre non mi comprava mai nulla di buono perchè ancora erano in circolazione i maglioncini dei miei altri tre fratelli. Così, di generazione in generazione l’onorata stipre avrebbe continuato a vivere in eterno prendedosi cura dei propri averi. Il giorno che mio fratello vendette la vecchia Vespa al guitto mi crollò il mondo addosso invece. Io che avevo aspettato eoni per impossessarmene me la vedevo sfumare da sotto le chiappe in un modo così poco onorevole per il buon nome della famiglia. Io che giravo ancora con il mio scalcagnato Ciao Piaggio nero con i raggi.

I miei sogni di gloria in sella al bolide vennero distrutti con un paio di carte da cento, sempre i dannati soldi di mezzo! da quel giorno capii che non c’è giustizia a questo mondo, nemmeno di Domenica mattina! 🙂

10 pensieri su “Tutti in sella, la Domenica mattina

  1. Me lo ricordo il Vespone!
    Praticamente l’antesignano dei vari scooteroni di adesso, ma ancora più tamarro!
    Io avevo un Garelli di cui mi vergognavo moltissimo.

  2. la soluzione era olio bollente. come nel medio evo.
    vedi il lato positivo: io un motorino non l’ho mai avuto…e abitando in paese…tanta bicicletta!
    Beta2

  3. Io ho la fortuna di abitare in un posto abbastanza pianeggiante e vicino al centro, e la bici è il mio mezzo di trasporto principale.
    Il motorino l’ho avuto finchè non è cresciuto mio fratello e ne ha preso possesso lasciandomi a piedi.
    Praticamente l’ho usato due anni scarsi.

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